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REPAGLINIDE DOC*90CPR 2MG

REPAGLINIDE DOC*90CPR 2MG

DOC GENERICI Srl
minsan: 039769031
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Obbligo di ricetta

AVVERTENZE
La repaglinide deve essere prescritta solo nel caso in cui, nonostante adeguati tentativi di dieta, attivita' fisica e riduzione di peso, persistano un controllo glicemico insufficiente e sintomi di diabete. Quando un paziente stabilizzato con un qualsiasi medicinale ipoglicemizzante orale, va incontro a stress quali febbre, traumi, infezioni o interventi chirurgici, puo' verificarsi perdita del controllo glicemico. In tali casi, puo' essere necessario sospendere la repaglinide e trattare temporaneamente con insulina. Ipoglicemia: la repaglinide, come gli altri secretagoghi dell'insulina, puo' causare ipoglicemia. Combinazione con secretagoghi dell'insulina: con il passare del tempo, in molti pazienti, la capacita' di ridurre la glicemia da parte di un ipoglicemizzante orale diminuisce. Questo evento puo' dipendere da un peggioramento del diabete o da una ridotta capacita' di risposta al medicinale. Questa situazione, conosciuta come fallimento secondario, va distinta dal fallimento primario nel quale il farmaco e' inefficace sin dall'inizio. Prima di classificare un paziente come soggetto in fallimento secondario bisogna aggiustare la dose e valutare l'aderenza alla dieta e all'esercizio fisico. La repaglinide agisce attraverso uno specifico sito di legame con un'azione breve sulle cellule beta. Non sono stati effettuati studi clinici sull'uso della repaglinide in caso di fallimento secondario ai secretagoghi dell'insulina. Non sono stati effettuati studi clinici sulla combinazione con altri secretagoghi dell'insulina. Associazione con insulina Protamina Neutra di Hagerdon (NPH) o con tiazolidindioni: sono stati effettuati studi sulla terapia combinata con insulina NPH o con tiazolidindioni. Tuttavia, rimane ancora da definire il profilo beneficio/rischio in confronto con altre terapie di associazione. Associazione con metformina: il trattamento di associazione con la metformina e' associato ad un aumentato rischio di ipoglicemia. Sindrome coronarica acuta: l'uso di repaglinide puo' essere associato ad un aumento di incidenza di sindrome coronarica acuta (ad esempio infarto del miocardio). Uso concomitante: la repaglinide deve essere usata con cautela o evitata in pazienti che assumono medicinali che influenzano il metabolismo della repaglinide. Se e' necessario l'uso concomitante, la glicemia deve essere controllata accuratamente cosi' come deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci ipoglicemizzanti, escluse le insuline.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede nessuna particolare condizione di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Diabete mellito tipo 1, peptide C negativo. Chetoacidosi diabetica, con o senza coma. Gravi disfunzioni epatiche. Assunzione concomitante di gemfibrozil.
DENOMINAZIONE
REPAGLINIDE DOC GENERICI COMPRESSE
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina (E460), fosfato di calcio monoidrogenato anidro, poloxamer, povidone, glicerolo 85%, meglumina, polacrilin potassio, amido di mais, magnesio stearato. La formulazione da 1 mg contiene ossido di ferro giallo (E172). La formulazione da 2 mg contiene ossido di ferro rosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Frequenza reazioni avverse: comune (da >=1/100 a < 1/10); non comune (da >=1/1.000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota. Disturbi del sistema immunitario. Molto rara: reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipoglicemia; non nota: coma ipoglicemico e perdita di coscienza ipoglicemica. Disturbi della vista. Molto rara: disturbo della rifrazione. Patologie cardiache. Rara: malattia cardiovascolare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea; molto rara: vomito, stipsi; non nota: nausea. Alterazioni del sistema epatobiliare. Molto rara: funzionalita' epatica anormale, aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: ipersensibilita'. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non vi sono studi riguardanti l'uso della repaglinide in donne in gravidanza. La repaglinide deve essere evitata in gravidanza. Non vi sono studi riguardanti l'uso della repaglinide in donne che allattano. La repaglinide non deve essere usata durante l'allattamento.
INDICAZIONI
La repaglinide e' indicata per gli adulti con diabete mellito di tipo 2 la cui iperglicemia non puo' essere controllata in maniera soddisfacente tramite dieta ed esercizio fisico. La repaglinide e' indicata anche in associazione con metformina negli adulti con diabete mellito tipo 2 che non sono controllati in maniera soddisfacente con la sola metformina. Il trattamento deve essere iniziato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per ridurre i livelli di glicemia correlati ai pasti.
INTERAZIONI
Numerosi farmaci sono noti per influenzare il metabolismo della repaglinide, percio' il medico deve tener conto di possibili interazioni. I dati ottenuti dagli studi in vitro indicano che la repaglinide viene metabolizzata prevalentemente dal CYP2C8, ma anche dal CYP3A4. Il metabolismo, e con questo la clearance della repaglinide, puo' essere alterato da sostanze che influenzano questi enzimi del citocromo P-450 sia per via inibitoria che induttiva. Un'attenzione speciale va prestata quando entrambi gli inibitori del CYP2C8 e del 3A4 sono somministrati contemporaneamente con la repaglinide. Sulla base di dati ottenuti da studi in vitro, la repaglinide sembra essere un substrato per l'assorbimento epatico attivo (proteina OATP1B1 trasportatore di anioni organici). Le sostanze inibitrici dell'OATP1B1 potrebbero aumentare le concentrazioni plasmatiche di repaglinide, come e' stato mostrato per la ciclosporina. L'effetto ipoglicemizzante della repaglinide puo' essere aumentato e/o prolungato dalle seguenti sostanze: gemfibrozil, claritromicina, itraconazolo, ketoconazolo, trimetoprim, ciclosporina, deferasirox, clopidogrel, altri farmaci antidiabetici, gli inibitori delle monoamino ossidasi (I-MAO), i beta-bloccanti non selettivi, gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori), i salicilati, i FANS, l'octeotride, l'alcool e gli steroidi anabolizzanti. L'assunzione concomitante di gemfibrozil e repaglinide e' controindicata. L'uso concomitante del trimetoprim con la repaglinide deve essere evitato. Se si rende necessario l'uso concomitante, la glicemia deve essere controllata accuratamente cosi' come deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico. La rifampicina, un potente induttore del CYP3A4 ma anche del CYP2C8, agisce sia come un induttore che come inibitore nel metabolismo della repaglinide. L'uso concomitante di rifampicina e repaglinide potrebbe rendere necessario un aggiustamento posologico della repaglinide da definirsi tramite monitoraggio accurato della glicemia sia all'inizio del trattamento con rifampicina (inibizione acuta), sia alle dosi successive (insieme di inibizione e induzione) sia alla sospensione del trattamento (solo induzione), sino approssimativamente due settimane dopo la sospensione della rifampicina quando l'effetto induttivo della rifampicina non e' piu' presente. Non si puo' escludere che altri induttori possano avere un effetto simile. L'uso concomitante della ciclosporina con la repaglinide deve essere evitato. Se tale associazione e' ritenuta necessaria, si deve effettuare un attento monitoraggio clinico e della glicemia. L'uso concomitante di deferasirox e repaglinide deve essere evitato. Se e' necessario l'uso in associazione, deve essere effettuato un attento monitoraggio clinico e dei livelli glicemici. L'uso concomitante di clopidogrel e repaglinide deve essere evitato. Se e' necessario l'uso concomitante, deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico e della glicemia. I farmaci beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell'ipoglicemia. La somministrazione concomitante di cimetidina, nifedipina, estrogeni o simvastatina con la repaglinide, tutti substrati del CYP3A4, non ha alterato significativamente i parametri farmacocinetici della repaglinide. La repaglinide non ha determinato effetti clinici di rilievo sulle proprieta' farmacocinetiche della digossina, della teofillina o del warfarin allo stadio stazionario, quando somministrata a volontari sani. Quindi in caso di somministrazione concomitante della repaglinide con questi farmaci, non e' necessario eseguire aggiustamenti del dosaggio. L'effetto ipoglicemizzante della repaglinide puo' essere ridotto dalle seguenti sostanze: contraccettivi orali, rifampicina, barbiturici, carbamazepina, tiazidi, corticosteroidi, danazolo, ormoni tiroidei e simpaticomimetici. Quando questi medicinali sono aggiunti o eliminati dalla terapia di un paziente trattato con la repaglinide e' necessario controllare attentamente il paziente per verificare eventuali modifiche del controllo glicemico. Deve essere presa in considerazione una potenziale interazione quando la repaglinide e' usata con altri farmaci anch'essi secreti soprattutto attraverso la bile. Popolazione pediatrica: non sono stati effettuati studi di interazione nei bambini e negli adolescenti.
POSOLOGIA
La repaglinide va somministrata prima dei pasti e va dosata individualmente al fine di ottimizzare il controllo della glicemia. Il medico curante deve controllare periodicamente la glicemia per stabilire la dose minima efficace per il singolo paziente, in aggiunta al normale automonitoraggio domiciliare della glicemia e/o della glicosuria effettuato dal paziente stesso. Per controllare la risposta terapeutica possono essere utilizzati anche i livelli di emoglobina glicosilata. E' necessario effettuare il controllo periodico della glicemia per individuare i casi nei quali non sia stata raggiunta una adeguata riduzione dei livelli glicemici alla dose massima raccomandata di farmaco (fallimento primario) e per individuare i casi nei quali si ha una perdita della capacita' di controllare adeguatamente la glicemia dopo un primo periodo in cui il farmaco e' stato efficace (fallimento secondario). La somministrazione di repaglinide per un breve periodo puo' essere sufficiente in caso di perdita transitoria del controllo della glicemia nei pazienti con diabete tipo 2 normalmente ben compensati con la sola dieta. Dose iniziale: il dosaggio deve essere determinato dal medico curante in base alle necessita' del paziente. La dose iniziale raccomandata e' di 0,5 mg. Tra le fasi di aggiustamento della dose devono trascorrere da una a due settimane circa (in base alla risposta glicemica). Se i pazienti provengono da un altro ipoglicemizzante orale, la dose iniziale raccomandata e' 1 mg. Mantenimento: la massima dose singola raccomandata e' di 4 mg, assunta ai pasti principali. La massima dose giornaliera totale non deve superare i 16 mg. Anziani: non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con eta' > 75 anni. Compromissione della funzionalita' renale: la repaglinide non e' influenzata dalle patologie renali. L'8% di una dose di repaglinide e' escreta attraverso i reni e la clearance plasmatica totale del prodotto e' ridotta nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Poiche' la sensibilita' all'insulina e' piu' elevata nei diabetici con insufficienza renale, e' opportuno porre attenzione nell'aggiustare la dose in questi pazienti. Compromissione epatica: non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza epatica. Pazienti debilitati o malnutriti: nei pazienti debilitati o malnutriti, la dose iniziale e quella di mantenimento devono essere conservative ed e' richiesto un attento aggiustamento della dose allo scopo di evitare reazioni ipoglicemiche. Pazienti trattati con altri ipoglicemizzanti orali: i pazienti trattati con altri ipoglicemizzanti orali possono passare direttamente al trattamento con la repaglinide, sebbene non esista un'esatta relazione di dosaggio tra la repaglinide e gli altri ipoglicemizzanti orali. La massima dose iniziale raccomandata per i pazienti che passano al trattamento con la repaglinide e' di 1 mg da assumere subito prima dei pasti principali. La repaglinide puo' essere somministrata in associazione con la metformina, quando la glicemia non e' sufficientemente controllata con la sola metformina. In questo caso, il dosaggio della metformina va lasciato invariato e la repaglinide somministrata contemporaneamente. La dose iniziale della repaglinide e' di 0,5 mg prima dei pasti principali; l'aggiustamento della posologia deve essere stabilito sulla base della risposta glicemica come per la monoterapia. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di repaglinide nei bambini al di sotto di 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. La repaglinide deve essere assunta prima dei pasti principali (cioe' somministrazione preprandiale). Le dosi di solito sono assunte circa 15 minuti prima del pasto ma il tempo puo' variare in un intervallo che va da immediatamente prima a 30 minuti precedenti il pasto (prima di 2, 3 o 4 pasti al giorno). I pazienti che saltano un pasto (o fanno un pasto in piu') devono essere istruiti a saltare (o aggiungere) una dose in relazione a quel pasto.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 0,5, 1 o 2 mg di repaglinide.

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita

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