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AVVERTENZE
Deplezione del volume intravascolare: nei pazienti con ipovolemia e/odeplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, puo' verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni devonoessere corrette prima di iniziare il trattamento con olmesartan medoxomil. Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina- aldosterone: nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalita' renale dipendono principalmente dall'attivita' del sistemarenina-angiotensina-aldosterone (per esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con altri farmaci che intervengono su questo sistema e' stato associato a ipotensione acuta,azotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta. La possibilita' di effetti simili non puo' essere esclusa con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Ipertensione renovascolare: neipazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con farmaci che intervengono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio accentuato di grave ipotensione e insufficienza renale. Compromissione renale e trapianto renale: se si somministra olmesartan medoxomil a pazienti con ridotta funzionalita' renale, si raccomanda il controllo periodico dei livelli sierici di potassio e di creatinina. L'uso di olmesartan medoxomil non e' raccomandato in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <20 ml/min) (vedere paragrafi 4.2, 5.2). Non esiste esperienza di somministrazione di olmesartan medoxomil in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale o inpazienti con compromissione renale allo stadio terminale (clearance della creatinina <12 ml/min). Compromissione epatica: non vi e' esperienza in pazienti con compromissione grave della funzionalita' epatica e,pertanto, l'uso di olmesartan medoxomil non e' raccomandato in questogruppo di pazienti (vedere paragrafo 4.2 per gli aggiustamenti posologici in pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalita' epatica). Iperkaliemia: l'uso di farmaci che intervengono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone puo' determinare iperkaliemia. Il rischio, che puo' essere fatale, e' aumentato negli anziani, nei pazienti con insufficienza renale, nei diabetici, nei pazienti che assumonoin concomitanza altri farmaci in grado di aumentare la potassiemia e/onei pazienti con eventi intercorrenti. Prima di prendere in considerazione l'uso concomitante di farmaci che intervengono sul sistema renina- angiotensina-aldosterone, si deve valutare il rapporto beneficio-rischio e si devono considerare altre opzioni (vedere anche il paragrafo"Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)").I principali fattori di rischio da considerare per l'iperkaliemia sono: diabete, compromissione renale, eta' (>70 anni); associazione con uno o piu' farmaci che intervengono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone e/o integratori di potassio. Alcuni farmaci o classi terapeutiche di farmaci possono provocare iperkaliemia: sostituti del sale contenenti potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori,antagonisti recettoriali dell'angiotensina II, antiinfiammatori non steroidei (inclusi gli inibitori selettivi della COX-2), eparina, immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim; eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica, peggioramento della funzionalita' renale, improvviso peggioramento delle condizioni renali (per esempio infezioni), lisi cellulare (per esempio ischemia acuta degli arti, rabdomiolisi, trauma esteso). Nei pazienti a rischio si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di potassio (vedere paragrafo 4.5). Duplice blocco del sistema renina- angiotensina-aldosterone (RAAS): esistono evidenzeche l'uso concomitante di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenti il rischio di ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Sela terapia con duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con unattento e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione arteriosa. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere impiegati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Litio: come conaltri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, non e' raccomandata l'associazione di litio ed olmesartan medoxomil (vedere paragrafo4.5). Stenosi della valvola aortica o mitrale; cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aorticao mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Aldosteronismo primario: i pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antiipertensivi che agiscono mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di olmesartan medoxomilnon e' raccomandato nel trattamento di questi pazienti. Enteropatia simile alla sprue: in casi molto rari, e' stata riportata la comparsa di diarrea cronica severa con sostanziale perdita di peso in pazienti in terapia con olmesartan, a pochi mesi o anni di distanza dall'iniziodella terapia, probabilmente causata da una reazione di ipersensibilita' locale ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spessomostrato atrofia dei villi. Se un paziente sviluppa questi sintomi durante il trattamento con olmesartan, in assenza di altre eziologie evidenti, il trattamento con olmesartan deve essere immediatamente sospesoe non deve essere ripreso. Se la diarrea non migliora entro una settimana dalla sospensione del trattamento, si deve consultare uno specialista (per esempio un gastroenterologo). Angioedema intestinale: in pazienti trattati con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, incluso olmesartan, e' stato segnalato angioedema intestinale (vedere paragrafo 4.8). Questi pazienti presentavano dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. I sintomi si sono risolti dopo l'interruzione del trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antagonisti dell'angiotensina II.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; secondo e terzo trimestre di gravidanza(vedere paragrafi 4.4 e 4.6); ostruzione biliare (vedere paragrafo 5.2). L'uso concomitante di Olmesartan medoxomil Teva Italia con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR <60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
DENOMINAZIONE
OLMESARTAN MEDOXOMIL TEVA ITALIA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, idrossipropilcellulosa abassa sostituzione, idrossipropilcellulosa, cellulosa microcristallina, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, biossido di titanio (E171), lattosio monoidrato, macrogol, triacetina.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' comunemente segnalate durante il trattamento con olmesartan medoxomil sono la cefalea (7,7%), i sintomi simil-influenzali (4,0%) e i capogiri (3,7%).Negli studi sulla monoterapia controllati con placebo, la sola reazione avversa inequivocabilmente correlata al trattamento erano i capogiri (2,5% di incidenza con olmesartan medoxomil e 0,9% con placebo). L'incidenza era anche in qualche modo maggiore con olmesartan medoxomil in confronto al placebo per quanto riguarda l'ipertrigliceridemia (2,0%contro 1,1%) e per l'aumento della creatinfosfochinasi (1,3% contro 0,7%). Elenco delle reazioni avverse: di seguito sono riassunte le reazioni avverse da olmesartan medoxomil osservate negli studi clinici, negli studi di sicurezza post-registrativi e riportate spontaneamente. Per classificare la frequenza delle reazioni avverse e' stata impiegatala seguente terminologia: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1,000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1,000); molto raro (<1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione anafilattica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune:ipertrigliceridemia, iperuricemia; raro: iperkaliemia. Patologie delsistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea. Patologie dell'orecchio edel labirinto. Non comune: vertigine. Patologie cardiache. Non comune:angina pectoris. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: bronchite, faringite, tosse, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: gastroenterite, diarrea, dolore addominale, nausea, dispepsia; non comune: vomito; raro:angioedema intestinale; molto raro: enteropatia simile alla sprue (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari. Non nota: epatite autoimmune*. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: esantema, dermatite allergica, orticaria, eruzione cutanea, prurito; raro:angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artrite, dolore dorsale, dolore scheletrico; non comune: mialgia; raro: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria, infezione delle vie urinarie; raro: insufficienza renale acuta, insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore, dolore toracico, edema periferico, sintomi simil- influenzali, affaticamento; non comune:edema della faccia, astenia, malessere; raro: letargia. Esami diagnostici. Comune: enzimi epatici aumentati, urea ematica aumentata, creatinfosfochinasi ematica aumentata; raro: creatinina ematica aumentata. *Dopo l'immissione in commercio sono stati segnalati casi di epatite autoimmune con una latenza che variava da pochi mesi ad anni, i quali sisono risolti dopo la sospensione di olmesartan. Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzionedi bloccanti del recettore dell'angiotensina II. Ulteriori informazioni su popolazioni speciali. Popolazione pediatrica: la sicurezza di olmesartan medoxomil e' stata monitorata in 361 bambini e adolescenti dieta' compresa tra 1-17 anni durante 2 studi clinici. Mentre la naturae la gravita' delle reazioni avverse sono simili a quelle riscontratenegli adulti, la frequenza delle seguenti e' piu' alta nei bambini: l'epistassi e' un evento avverso comune nei bambini (cioe' >=1/100, <1/10) che non e' stato riportato negli adulti; nel corso delle 3 settimane di studio in doppio cieco, l'incidenza di capogiri e cefalea emersidurante il trattamento e' quasi raddoppiata nei bambini di 6-17 annidi eta' nel gruppo trattato con olmesartan ad alto dosaggio. Il profilo di sicurezza complessivo per olmesartan medoxomil nei pazienti pediatrici non differisce significativamente dal profilo di sicurezza negliadulti. Anziani (dai 65 anni in su): nelle persone anziane, la frequenza dell'ipotensione e' lievemente aumentata da rara a non comune. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina IInon e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedereparagrafo 4.4). L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Le evidenze epidemiologiche sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitoridurante il primo trimestre di gravidanza non hanno dato risultati conclusivi; tuttavia, non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sulrischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, un similerischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamenteinterrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza,l'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II inducetossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche il paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza"). Se dovesse verificarsi un'esposizionea un antagonista del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I lattanti le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento: olmesartan e' escreto nel latte materno dei ratti, ma non e' noto se lo stesso avvenga nel latte umano. Poiche' nonsono disponibili dati riguardanti l'uso di Olmesartan medoxomil Teva Italia durante l'allattamento, Olmesartan medoxomil Teva Italia non e'raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmentein caso di allattamento di neonati o prematuri.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione essenziale negli adulti; trattamento dell'ipertensione nei bambini e negli adolescenti da 6 a meno di 18 annidi eta'.
INTERAZIONI
Effetti degli altri medicinali con olmesartan medoxomil. Altri farmaciantiipertensivi: l'effetto ipotensivo causato da olmesartan medoxomilpuo' essere potenziato dall'uso concomitante di altri farmaci antiipertensivi. ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren: i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'usodi un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Integratori di potassio e diuretici risparmiatori di potassio: l'esperienza clinica indica che l'uso di altri farmaci che agisconosul sistema renina-angiotensina in associazione con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri farmaci in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (per esempio l'eparina) puo' causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, tale usoconcomitante non e' raccomandato. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS (compresi l'acido acetilsalicilico a dosi >3 g/die ed i COX-2 inibitori) e gli antagonisti del recettore dell'angiotensinaII possono agire in modo sinergico riducendo la filtrazione glomerulare. Il rischio dell'uso concomitante di FANS ed antagonisti dell'angiotensina II consiste nell'insorgenza di insufficienza renale acuta. Siraccomanda di monitorare la funzionalita' renale all'inizio del trattamento e di idratare regolarmente il paziente. Inoltre, il trattamentoconcomitante puo' ridurre l'effetto antiipertensivo degli antagonistidel recettore dell'angiotensina II, portando ad una loro parziale perdita di efficacia. Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari: la somministrazione concomitante del sequestrante degli acidi biliari colesevelam cloridrato riduce l'esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica e il T1/2 di olmesartan. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l'effetto di questa interazione farmacologica. Si deve prendere in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2). Altrifarmaci: dopo il trattamento con antiacidi (idrossido di alluminio emagnesio) e' stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilita' di olmesartan. La somministrazione concomitante di warfarin e digossina non ha effetto sulla farmacocinetica di olmesartan. Effetti diolmesartan medoxomil su altri medicinali. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicita' sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e antagonisti dell'angiotensina II. Pertanto l'uso di olmesartan medoxomil e di litio inassociazione non e' raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l'uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio. Altri farmaci: nel corso di studi clinici specifici condotti in volontari sani sono stati studiati warfarin, digossina, un antiacido (magnesio alluminio idrossido), idroclorotiazide e pravastatina. Non sono state osservate interazioni cliniche rilevanti e, in particolare, olmesartan medoxomil non ha presentato effetti significativi sulla farmacocinetica o la farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina. Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi 1A1/2, 2A6, 2C8/9,2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 del citocromo P450 umano in vitro, e gli effettidi induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Pertanto, non sono stati condotti studi di interazioni in vivo con gli inibitori e gli induttori enzimatici noti del citocromo P450, e non sonoda attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e farmaci metabolizzati dai sopracitati enzimi del citocromo P450. Popolazione pediatrica: sono stati condotti studi di interazione solo sugli adulti. Non e' noto se le interazioni nei bambini siano simili a quelle osservate negli adulti.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti: la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil e' di 10 mg una volta al giorno. Nei pazienti per i quali questo dosaggio non garantisca un adeguato controllo pressorio, la dose di olmesartan medoxomil puo' essere aumentata a 20 mg una volta al giorno come dose ottimale. Se e' richiesta un'ulteriore riduzione dei valori pressori, la dose di olmesartan medoxomil puo' essere ulteriormente aumentata fino a un massimo di 40 mg al giorno o puo' essere associata a terapia con idroclorotiazide. L'effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil e' sostanzialmente raggiunto entro 2 settimane dall'inizio della terapia e raggiunge il livello massimo entro circa 8 settimane dall'inizio del trattamento. Questi dati devono essere tenuti in considerazione nel pianificare un aggiustamento posologico per qualsiasi paziente. Anziani (65 anni o piu'): non sono generalmente necessari aggiustamenti posologici negli anziani (vedere sotto per le raccomandazioni posologiche nei pazienti con compromissione renale). Se fosse necessariala somministrazione della dose massima di 40 mg al di', la pressionearteriosa deve essere attentamente monitorata. Compromissione renale:il dosaggio massimo nei pazienti con compromissione renale da lieve amoderata (clearance della creatinina compresa tra 20 e 60 ml/min) e' di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza clinica con dosaggi maggiori in questo gruppo di pazienti. L'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) non e' raccomandato, a causa della limitata esperienza clinica in questo gruppodi pazienti (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Compromissione epatica: nonsono necessari aggiustamenti posologici per i pazienti con compromissione epatica lieve. Nei pazienti con compromissione epatica moderata,la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil e' di 10 mg unavolta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una voltaal giorno. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antiipertensivi si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalita' renale. Non vi e'esperienza dell'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica, pertanto l'uso in questo gruppo di pazienti non e' raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Olmesartan medoxomil non deve essere utilizzato in pazienti con ostruzionebiliare (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica. Bambini e adolescenti da 6 a meno di 18 anni di eta': la dose iniziale raccomandatadi olmesartan medoxomil nei bambini da 6 a meno di 18 anni di eta' e'di 10 mg una volta al giorno. Nei bambini la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con questo dosaggio, la dose di olmesartan medoxomil puo' essere aumentata a 20 mg una volta al giorno. Se e' necessaria un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa in bambini che pesano >=35 kg, la dose di olmesartan medoxomil puo' essere aumentata ad un massimo di 40 mg. Nei bambini con peso corporeo <35 kg ladose giornaliera non deve superare i 20 mg. Altra popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di olmesartan medoxomil nei bambini da1 a 5 anni di eta' non sono ancora state stabilite. I dati attualmente disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8 e 5.1, ma non puo' essere fatta nessuna raccomandazione sulla posologia. Olmesartan medoxomilnon deve essere usato in bambini al di sotto di 1 anno di eta' a causa di problemi sulla sicurezza e della mancanza di dati in questa fascia di eta'. Modo di somministrazione: uso orale. Per una migliore compliance, si raccomanda di assumere le compresse di Olmesartan medoxomilTeva Italia ogni giorno approssimativamente alla stessa ora, con o senza cibo, per esempio a colazione. La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantita' di liquido (per esempio un bicchiere d'acqua). Le compresse non devono essere masticate.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di olmesartan medoxomil. Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di olmesartan medoxomil. Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di olmesartanmedoxomil. Eccipienti con effetti noti. Olmesartan medoxomil Teva Italia 10 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 76,2 mg di lattosio monoidrato. Olmesartan medoxomil TevaItalia 20 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 152,5 mg di lattosio monoidrato. Olmesartan medoxomilTeva Italia 40 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 304,9 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
OLMESARTAN MED TEV*28CPR 10MG, non presenta ancora recensioni. Se vuoi lasciarne una clicca sul pulsante sotto:
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